E’ giusto guardare la memoria. Ma mi sembra che i danni che si sono verificati al Sacrario siano una specie di feroce ironia della sorte nei confronti di un luogo dove sono scorsi per anni e anni ettolitri di retorica, un luogo che, nonostante l’importanza che dovrebbe avere, ospita ogni anno meno visitatori e anche i politici che vengono a dire cose in cui non credono sono sempre più di serie B. Intanto in Veneto un politico di una certa caratura si sente rappresentato più che dall’Inno da uno pseudoinno di una pseudonazione (per quel che mi riguarda a sto punto adotterò Viva là e po’ bon ). Certi esponenti governativi ( si avete capito bene:DI GOVERNO!!) hanno di recente obiettato che non si dovrebbe spendere neanche un euro per le celebrazioni del 150° dell’Unità. In questo Paese il concetto di patria non ha nessun senso oggi come oggi. Ma può avere un senso la parola “Patria” in un Paese dove un terzo delle persone non si sente in dovere di pagare le tasse, sottraendo allo Stato circa 200 miliardi di euro? E può averlo in un Paese dove la corruzione a tutti i livelli se ne mangia altri 80? Direi che è ora di smetterla con la retorica e cominciare ad esaminare: cosa fa la politica contro la corruzione? E contro l’evasione? … zzzzz … Godiamoci allora i mondiali dove tutti si sentono patrioti (non tricolori, ma “azzurri”) e guardiamo con spensieratezza al futuro. Fra qualche decennio l’ossario avrà qualche crepa in più, l’Italia grazie anche alla forsennata azione di questo governo, e del suo assecondare gli istinti più meschini del “cittadino” medio, non ci sarà più.
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