lunedì 14 giugno 2010

Auguri Italia cara

Notte mondiale, questa. Il bar è popolato dalla solita variopinta folla, più numerosa del solito. Gli sguardi sono puntati a quell'unico teleschermo che verdeggia di erba sudafricana, lassù appeso al soffitto. Una simile costernazione pervade gli occhi di persone tanto diverse: acconciature dalle più banali alle più improbabili, vestiti dai più alternativi ai più fighetti, ragazze di tutte le forgie e tutte le scollature. Ragazzi di origine balcanica, visi di inequivocabile ascendenza africana, bocche che parlano dialetto goriziano; tutti alla fine uniti nell'urlo liberatorio che sancisce l'1-1. Mentre più d'una casa è pavesata di bandiere, mentre l'Italia si prepara a questa sera di brividi ed emozioni, un ex ministro nonchè Governatore di una grossa regione rifiuta l'inno di Mameli. I criminali gioiscono: una legge farà sì che sarà pressochè impossibile beccarli. Infatti mentre adesso onesti e criminali sono intenti a festeggiare un mese di patriottismo ritrovato, fra un mese tutto sarà come, peggio di prima: evasori che evadono, criminali che delinquono, poliziotti che con mezzi sempre più ridicoli li braccheranno, corruttori che corrompono e politici che si fanno corrompere, nella certezza che nessuno li beccherà mai. Auguri Italia cara, sperando che tra quattro anni si possa ancora parlare dei veri problemi che affliggono il Paese: ma era meglio Camoranesi di Marchiso? Non era meglio schierarlo fin da subito? E con tutti quei problemi Buffon è il caso di lasciarlo tra i pali?

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