giovedì 10 novembre 2011

I confini dentro di noi

Credo che questo sia in assoluto il mio post più sentito. Non lo scriverei, forse, se non sapessi che probabilmente nessuno lo leggerà.
Sono una persona di confine. Ho sempre convissuto con quella linea che non è immaginaria ma che si può solo immaginare, collegando le righe scolpite blandamente nei cippi di cemento. Il confine, nel mio caso, ha sempre coinciso con una ferrovia. Per me qualsiasi ferrovia non è un qualcosa che unisce, sono due gemelle strutture di acciaio messe lì a delimitare.
Ho sempre avuto delle remore ad attraversare il confine. Nel dubbio, ho sempre cercato di tenermi da questa parte. E quando quel confine l'hanno tolto, quando hanno sostituito cariniki e finanzieri con un cartello blu con tante belle stelline gialle, beh, lì ho riflettuto: ma in realtà, di quanti confini è fatta la vita? La vita è tutto un gioco di attraversare/non attraversare le sottili e infide linee tra situazioni, concetti, atteggiamenti, quasi mai nettamente demarcati, quasi sempre separati da una maledetta zona paludosa piena di sfumature nelle quali spesso annega la felicità.
Mettiamo il caso che arrivi a piacervi una ragazza. Cominciate ad analizzare le situazioni: dov'è il confine tra disinteresse, interesse, assillo ( o stalking, come si usa dire oggi). E dov'è, nel dare un bacio, il confine tra maleducazione, freddezza, molestia? Mah...
Mi si dirà: da milioni di anni si sa, se no non saremmo qua. Già. Non c'è niente di razionale in queste riflessioni, quindi è impossibile obbiettare alcunchè di altrettanto sensato. Eppure...
Ripropongo una riflessione fatta a suo tempo:
Pochi prendono un capo troppo bianco nella paura di sporcarlo. Quei pochi saranno le persone che più staranno attente affinché non si sporchi, e lo faranno oggetto delle cure più assidue e premurose. Ma se si sporcherà, saranno essi disposti ad accettarlo? E inoltre, se uno vuole colore nella sua vita, non deve forse essere disposto a sporcare il bianco? Quali sono i confini dell'onestà, qual è il limite oltre il quale la vita è solo uno sforzo per mantenere bianco un capo?
Passano i mesi e non mi posso scrostare da qua...
Un saluto!

sabato 15 ottobre 2011

Commento del programma del PD per Gorizia

Finora mi piace senza dubbio di più il programma del PD anche se ho alcune osservazioni da fare, di cui spero che il sig. Cingolani terrà conto:
1)a)Perfettamente d’accordo sulla necessità di Gorizia di sviluppare le strutture universitarie. Però è necessario che spieghi come coniugherà il diritto dei goriziani di dormire con il diritto degli studenti di divertirsi;
b)mi piacerebbe che un giorno nell’area dove attualmente agonizza la SAFOG sorgesse qualcosa tipo un campus universitario, posto anche il fatto che in quella zona c’è già villa Ritter che sta venendo adibita allo scopo. Non sono tempi per pensare in grande però almeno sognare in attesa di un futuro migliore resta gratis
2)Riguardo alle energie solari che fine ha fatto il progetto E-cube, abbondantemente strombazzato a suo tempo dai quotidiani? Cosa ha in mente il PD al riguardo?

3)Riguardo ai trasporti, premetto che non voterò mai e poi mai un candidato filo TAV, perchè ritengo sia un regalo alla mafia degli appalti senza nessun risvolto economico positivo. Studi del Politecnico di Torino ne dimostrano la inutilità mentre il suo impatto ambientale è ingente, basti pensare che si traforerà il Carso, una follia visti gli equilibri interni di una zona geologicamente così affascinante e di fatto sconosciuta. Pertanto credo che il PD locale se ha a cuore i diritti della sua gente dovrebbe fermamente opporsi invece di accodarsi alle balorde opinioni del PD nazionale in merito, e dare per scontata la realizzazione di questo scempio

4)il GECT a me e al 99 % dei goriziani, immagino, non è chiaro cosa sia. Mi piacerebbe che si facessero degli esempi pratici riguardo a cosa potrebbe servire, a cosa potrebbe portare, ecco, se potesse essere più chiaro della fumosa propaganda romoliana

5)a)riguardo la fruizione dell’Isonzo è importante che si preservi anche la zona agricola attigua (penso uno dei paesaggi agrari più integri e originari di tutto il FVG, vista l’abbondanza di gelsi, siepi interpoderali, varietà di coltivi, presenza di prati), soprattutto la zona di via Etna minacciata da un progetto di renderla edificabile; bisognerebbe togliere questa idiozia e restituire i soldi alla gente che lì ha proprietà e che per anni ha pagato l’ICI per niente. Non voterò per nessun candidato che non scriva chiaro e tondo nel suo programma che frenerà l’espansione edilizia della città ( ideale sarebbe il “cemento zero”)posto il fatto che la città continua a divorare spazi, spopolandosi comunque. Piuttosto incoraggiare ( non so come! ) la gente a ristrutturare i ruderi in centro

b)cosa si pensa di fare con la Livarna?

c)spero che qualsiasi attività di recupero delle Casermette preveda il mantenimento delle strutture, demolirle come si fece a suo tempo per creare la zona artigianale equivale a sputare sulla nostra storia e sulla sofferenza della gente passata di là. Idem dicasi per le casette dietro via Pola

d)dovrebbero essere stretti accordi con il carcere per utilizzare i detenuti come manodopera volontaria, se lo volessero,per garantire maggior ordinaria manutenzione ai prati che regolarmente ogni anno d’estate diventano giungle

6)rispetto alla città per i giovani, bisogna notare che manca un ostello il che rende la nostra città una meta meno interessante per tutta la gente che viaggia con poche risorse ( cioè, la maggior parte dei giovani d’oggi). Sarebbe bene creare una struttura molto basilare dove si possa fruire di servizi igienici per prezzi molto popolari ( tipo 5 euro a notte) e dormire con un semplice sacco a pelo o potendosi accampare in una zona all’aperto. Spettacolare sarebbe se una struttura simile sorgesse nelle strutture esterne del Castello ( tipo i torrioni esterni o la Foresteria che da sul parco ). In alternativa, anche recuperare almeno parte dell’ex Manifattura Tabacchi allo scopo non sarebbe male

7)riguardo ai posti nido sarebbe uno sforzo produttivo cercare di garantire un posto a ciascun nato nel nostro Punto Nascita, insieme agli altri comuni che fossero interessati. Si potrebbe così forse raggiungere il minimo che la legge chiede per mantenerlo aperto.

I miei migliori saluti.

sabato 24 settembre 2011

C'è un rimedio?

Immagino che a chiunque abbia avuto l'opportunità di viaggiare in Paesi extraeuropei tipo l'Argentina la prima cosa saltata agli occhi sia la giovane età media della popolazione. Il clima in una nazione con una composizione demografica normale è certamente differente da quello che si respira in Italia, che prima di crisi, crisette, politica mafiosa, sta vivendo un periodo di follia demografica, un suicidio collettivo cui non sembra esserci una soluzione interna. La situazione demografica italiana si è di fatto avvitata su se stessa in una spirale che non può finire bene: forse nessuno meglio di un apicoltore lo sa come vanno a finire queste cose, quando nell'arnia senza regina le api continuano ad invecchiare ed invecchiare senza ricambio e la famiglia inesorabilmente si spegne in silenzio.
Bene. I motivi che hanno portato a questo sono molteplici, ma anche risolvendoli non si darebbe al problema una risposta rapida com'è invece richiesto, posto il fatto che il nostro bilancio, prima ancora delle ruberie, sta soffocando sotto il peso esagerato delle pensioni. Si è detto l'immigrazione. Ma l'immigrazione perchè risulti efficace in questo caso dovrebbe riguardare una massa ingente di persone. Non può quindi essere una immigrazione di massa di cittadini africani visto che il nostro Paese non è in grado di assorbire.
Quindi? Quello che sarebbe da fare è incoraggiare e incentivare, soprattutto, un'immigrazione qualificata di giovani in età universitaria da tutte le parti del mondo, ma soprattutto dei Paesi come l'Argentina dove ci sono milioni di giovani coi suddetti requisiti che hanno vissuto l'Italia nei racconti dei propri nonni, bisnonni eccetera, che sentono ancora questo legame. Se ai politici stesse a cuore il futuro del nostro Paese, non dovrebbero fare altro che aiutare questi giovani a superare lo scoglio del biglietto e invogliarli a restare. E soprattutto, smetterla di lordare l'Italia, devastarla con le ruberie e gli abusi edilizi e di ogni tipo.
La decisione viene da dentro, ma le forze da fuori. Il tempo gioca contro di noi.